Non so più come farlo capire alle vuote teste italiane. Il fatto è che non sia io il solo a dire che esiste un mercato glbt italiano. Niente da fare, gli spender pubblicitari restano ottusi e, insomma, peggio per loro. Dico da tanto, e questa volta riguarda anche la politica, che la dove si costruisce nuova democrazia, diritti per i cittadini omosessuali, cresce in maniera esponenziale il mercato e i consumi. Anche queste categorie non ci sentono. Vabbé!
Intanto in Spagna è nata la Camera di Commercio per le imprese GLBT che riguarda il 6 e mezzo per cento degli spagnoli e andrà a coprire un business sul potere di acquisto di 72 miliardi di euro ogni anno. A darne notizia è stato José Villa, neo presidente della nuova istituzione e riconosciuto economista. Villa ha spiegato all’agenzia Efe che con questa iniziativa si mira a rafforzare il mercato e gli affari degli imprenditori e commercianti della Federazione dei collettivi GLBT e si punta ad avviare vincoli con quei marchi friendly che rispettino “i valori di diversità e inclusione”.
Altro scopo della Camera di Commercio GLBT sarà quella di stabilire contatti con grandi imprese per offrire servizi di consulting e avviare collaborazioni. Allo stesso tempo verranno organizzati conferenze, seminari, iniziative sociali che avranno lo scopo di farsi conoscere e crescere.
Sedi saranno aperte a Madrid, Barcellona e una in Portogallo, a Lisbona. Dopo l’arrivo di Zapatero al governo e le nuove leggi a favore della popolazione spagnola GLBT, i negozi e le aziende gestite dalle persone GLBT sono aumentati sensibilmente e moltiplicate di parecchio le offerte di servizi e prodotti da parte di note marche di tour operator, di servizi interbancari, internet e holding. Si sa che la popolazione GLBT spende di più e crea tendenza.
Un esempio per tutti. Nel 2003, al Gaixample di Barcellona ha aperto l’Hotel Axel che ha immediatamente applicato una politica di benvenuto a tutte le persone GLBT. L’Hotel ha avuto un tale successo che il proprietario ha speso 13 milioni di euro per aprire un altro albergo, con le stesse caratteristiche a Berlino e creato un fondo di investimenti per Axel a Buenos Aires, dedicato all’acquisto di appartamenti.
Altro che zapateristi, come spregevolmente amano dire da noi
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