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Posts Tagged ‘Discriminazione’

img460Niente da fare, i titolari dei Ministeri della Difesa e quello dei Trasporti dovranno versare a Danilo Giuffrida, 26 anni, catanese, 100 mila euro a titolo di risarcimento danni. Lo ha deciso ieri il giudice della Corte d’appello civile di Catania che, con una propria ordinanza ha respinto la richiesta dell’avvocatura dello Stato che chiedeva la sospensione della sentenza di primo grado emessa nel luglio dello scorso anno.
La vicenda risale a qualche anno fa, quando Danilo Giuffrida, si presentò all’ospedale militare di Augusta per la visita di leva. Fu lì che dichiarò di essere omosessuale e l’ospedale militare informò la Motorizzazione civile che il ragazzo non era in possesso dei requisiti psicofisici richiesti. Gli fu sospesa la patente in attesa di una revisione dell’idoneità. Giuffrida, mise tutto in mano ad un avvocato che presentò immediato ricorso al Tar di Catania che sentenziò che l’omosessualità non può considerarsi una malattia psichica.
Ieri la decisione del giudice: lo Stato paghi.

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Rifiutato ad una coppia di ragazzi gay e coabitanti lo status di famiglia anagrafica

Carlo e Simone sono una coppia e vivono assieme. Si sono presentati all’anagrafe del Comune di Brescia per richiedere il certificato di stato di famiglia al fine dell’ottenimento di un mutuo. E dopo tre giorni di avventure burocratiche, se lo sono visti rifiutare, nonostante la legge intenda per famiglia agli effetti anagrafici un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune.

“Si tratta di una palese discriminazione: il certificato è stato negato quando i due ragazzi hanno dichiarato di essere gay” – sostiene il presidente di Arcigay Brescia Gianluca Archetti – “Carlo e Simone hanno compiuto un gesto importante nel denunciare questa cattiva abitudine del nostro Comune di trasgredire la legge esistente, che potrebbe anche configurarsi come omissione di atti d’ufficio. Daremo tutto il nostro sostegno a loro per cercare di risolvere questa brutta vicenda e restiamo in attesa di una risposta degli uffici competenti.”

“Chiediamo al Governo di far rispettare una legge dello Stato che non è interpretabile e che nei decenni è stata corretta dal legislatore proprio per non incorrere a possibili discriminatorie interpretazioni.” – dichiara il presidente nazionale Arcigay Aurelio Mancuso “è umiliante che due persone conviventi si siano trovate di fronte ad un diniego immotivato e gravissimo dal punto di vista giuridico e morale. Ancora una volta a fronte di un disarmante vuoto legislativo che finalmente riconosca pubblicamente i nostri amori, si tenta di chiudere i pochi spazi concessi dalle norme anagrafiche, creando nuove odiose discriminazioni.”

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Dichiarazione di Sergio Rovasio, Segretario Associazione Radicale Certi Diritti:

“L’esclusione dalla donazione di sangue di un ragazzo, da parte del Policlinico di Milano, è grave e preoccupante perché la motivazione non si basa su elementi di stile di vita considerati dalla scienza ‘a rischio’ ma semplicemente su quella dell’orientamento sessuale. Ciò che è ancor più grave è che i dirigenti del Policlinico, per difendere il loro operato, si giustifichino citando una Direttiva europea e un decreto ministeriale che semmai conferma che l’esclusione dalla donazione di sangue si deve basare sul comportamento ‘a rischio’ delle persone e non sul loro orientamento sessuale. Questo comportamento è preoccupante e dimostra in modo inequivocabile come le forme di discriminazione si affermino sempre più in questo paese”.

I parlamentari radicali nel Pd hanno depositato oggi la seguente interrogazione parlamentare urgente:

Al Ministro del Lavoro, salute e politiche sociali
Al Ministro per le Pari opportunità
Al Ministro per i Rapporti con le Regioni

Interrogazione a risposta scritta

Per sapere – premesso che:

– lo scorso 27 marzo e Milano, il Signor Lorenzo Masili, si è recato al Policlinico di Milano in Via Francesco Sforza per una sua prima donazione del sangue;

– dopo aver fatto tutte le verifiche relative ai parametri glicemici, con buoni risultati, è iniziata la visita e il colloquio con il medico; il Signor Masili ha informato il medico di non avere mai avuto malattia infettive, di avere sempre avuto i valori ematici nella norma, di svolgere regolarmente attività sportiva, di godere di ottima salute, di avere un rapporto monogamico da 8 anni con il suo compagno;

– per tutta risposta il medico ha comunicato al donatore che egli è un ‘soggetto a rischio’, che i suoi rapporti intimi sono ‘tipicamente rischiosi’ e che egli stesso avrebbe dovuto immaginare, leggendo le regole d’accesso alla donazione, che non sarebbe stato idoneo;

– alle rimostranze del Signor Masili, la Dottoressa ha precisato che lei non può sapere effettivamente se un donatore è omosessuale oppure no perché ‘non portano il fiocchetto rosso’ e alla richiesta di conoscere quali sono le disposizioni normative di legge nazionali o regionali non è stata data alcuna risposta; è stato spiegato che viene applicato un loro ‘protocollo’; l’unico documento prodotto dalla Dottoressa al Signor Masili è un documento in inglese del 2005 che riprodurrebbe degli studi americani, che sconsiglierebbero la donazione di sangue agli uomini gay;

– lunedì 30 marzo nella Cronaca di Milano del Corriere della Sera il Centro Trasfusionale e immunologia dei Trapianti del Policlinico di Milano, in una lettera di precisazione su quanto avvenuto veniva tra l’altro dichiarato che: “… l’esclusione
dalla donazione di sangue di soggetti maschi i quali abbiano rapporti omosessuali – indipendentemente dal numero di partner – deriva dalle indicazioni della Commissione Europea (Direttiva 2004/33/EC) e della Legge italiana (Decreto ministeriale 13.4.2005, allegato 4) che appunto impediscono la donazione da parte di soggetti con comportamenti a rischio…”;

– la Direttiva 2004/33/EC richiamata (http://eur-lex.europa.eu/Notice.do?mode=dbl&lang=en&ihmlang=en&lng1=en,it&lng2=bg,cs,da,de,el,en,es,et,fi,fr,hu,it,lt,lv,mt,nl,pl,pt,ro,sk,sl,sv,&val=343174:cs&page=) , relativamente alla definizione delle persone a rischio, dice, all’annesso III, che “le persone che hanno un ‘comportamento sessuale che le mette ad alto rischio di acquisire malattie virali severe che possano essere trasmesse per via sanguigna’ sono da respingere…”. Il testo in inglese testualmente dice: “Persons whose sexual behaviour puts them at high risk of acquiring severe infectious diseases that can be transmitted by blood” (vedi tabella al link del testo della direttiva: http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2004:091:0025:0039:EN:PDF

– relativamente alla Legge italiana richiamata (Decreto Ministeriale 13.4.2005 allegato 4) viene precisato che tra i motivi di esclusione dalla donazione, relativamente al comportamento sessuale, si intendono le “Persone il cui comportamento sessuale le espone ad alto rischio di contrarre gravi malattie infettive trasmissibili con il sangue”.

Per sapere:
– su quali basi normative di legge nazionali e/o regionali agli omosessuali è impedita la donazione di sangue;
– se non ritenga il Ministro che nel caso in premessa sia evidente un comportamento di grave discriminazione che esula totalmente dai parametri medico-scientifici volti a stabilire chi è a rischio e chi non lo è riguardo la donazione del sangue e che quanto sostenuto a difesa non abbia alcun fondamento scientifico;
– quali sono gli studi medico-scientifici, aggiornati all’ultimo anno, che impediscono alle persone omosessuali di donare il sangue;
– se non ritenga il Governo che questa sia solo una delle tante cause di discriminazione che vengono attuate nei confronti delle persone omosessuali e se non ritenga sia sempre più urgente avviare campagne informative ed educative anche nel campo socio-sanitario;
– se non ritenga il Ministro urgente chiarire, con dati medico-scientifici alla mano, che non è la condizione di omosessualità o eterosessualità a rendere più o meno ‘a rischio’ una persona relativamente alla donazione del sangue ma semmai lo è lo stile di vita su alcuni specifici campi;
– Per quale motivo il Centro Trasfusionale e immunologia dei trapianti del Policlinico di Milano cita, a difesa del suo operato la Direttiva europea 2004/33/EC e la Legge italiana (Decreto Ministeriale 13.4.2005 allegato 4) che non precisano in alcun caso l’esclusione dalla donazione del sangue le persone che non hanno comportamenti sessuali a rischio né, tantomeno, le persone omosessuali;
– quali iniziative il Governo intende promuovere verso la Regione Lombardia per scongiurare il ripetersi di tali episodi.

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homophobia_noDicono sia una vita difficile per gay e lesbiche in Europa. Di difficile c’è solo il superamento di una vergogna che nega diritti e usa soprusi di cittadini verso altri cittadini; dello Stato verso i suoi cittadini. Accade in Italia e in altri paesi dell’eruopa dell’est.
A raccontare questa triste realtà è l’Agenzia dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, in un dossier che parla di omofobia e discriminazioni negli Stati membri dell’UE.
Così, mentre molti Stati membri riconoscono alla propria comunità GLBT diritti e doveri; in Italia e in qualche altro paese, le persone GLBT sono apolidi dei diritti e sempre più spesso discriminati, vessati in famiglia o nei propri posti di lavoro, vittime di mobbing, “invisibili” per non subire danni e ostracismi alla propria persona.
Se gli omosessuali non hanno nessun problema coi vicini di casa in Germania, Francia, Spagna, Regno Unito e altri stati, in Italia vengono mal visti alla pari dei paesi dell’ex blocco sovietico.
Anche sui diritti alle coppie di fatto omosessuali siamo indietro, dicono per colpa della Chiesa; diciamo per colpa dei legislatori più pronti a seguire i dettami vaticani che non quelli dei suoi cittadini.
Ora, il Parlamento Europeo lavorerà ad una direttiva che inviti tutti gli Stati membri ad approvare leggi di tutela per le comunità GLBT. Ma in Italia, credo, non accadrà nulla. I nostri legislatori, di destra o sinistra, a certe democrazie si fanno sordi e insensibili.
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newhampshireUn disegno di legge per proteggere le persone transessuali è stato presentato nello stato del New Hampshire e dovrebbe essere legge a breve. Verranno aggiunti i termini “identità di genere” e/o “espressione di genere” alle attuali leggi che proteggono i cittadini da ogni discriminazione sulla base del sesso, età, razza, religione, colore, orientamento sessuale.
A presentare il disegno di legge, un gay dichiarato, Ed Butler, che ha definito la sua proposta “un passo avanti e naturale” sulle leggi d’eguaglianza tra le persone e i suoi cittadini gay, lesbiche, transessuali, bisessuali. Le persone transessuali, secondo, Butler, con questa nuova legge, avrebbero garanzie di non essere discriminate in materia di alloggi e occupazione.

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