UE. Garantire la libera circolazione anche alle coppie omosessuali

Con una larga maggioranza, il Parlamento Europeo ha approvato la relazione sull’applicazione della direttiva UE che garantisce la libera circolazione di tutti i cittadini dell?unione. Nella relazione si sollecita la Commissione UE a presentare linee guida di applicazione della direttiva.
Nella relazione si invitano gli Stati membri a tenere presente l’obbligo di riconoscimento della libera circolazione dei cittadini europei e questo vale anche per le coppie dello stesso sesso, senza imporre il riconoscimento dei matrimoni omosessuali.
L’Italia era stata criticata perché “non riconosce i diritti di libera circolazione alle coppie dello stesso sesso per ragioni di sicurezza”. La critica è stata annullata dal testo dopo le proteste di molti deputati di centrodestra.

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Omofobia. Ma L’Italia è ancora in Europa?

Dicono sia una vita difficile per gay e lesbiche in Europa. Di difficile c’è solo il superamento di una vergogna che nega diritti e usa soprusi di cittadini verso altri cittadini; dello Stato verso i suoi cittadini. Accade in Italia e in altri paesi dell’eruopa dell’est.
A raccontare questa triste realtà è l’Agenzia dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, in un dossier che parla di omofobia e discriminazioni negli Stati membri dell’UE.
Così, mentre molti Stati membri riconoscono alla propria comunità GLBT diritti e doveri; in Italia e in qualche altro paese, le persone GLBT sono apolidi dei diritti e sempre più spesso discriminati, vessati in famiglia o nei propri posti di lavoro, vittime di mobbing, “invisibili” per non subire danni e ostracismi alla propria persona.
Se gli omosessuali non hanno nessun problema coi vicini di casa in Germania, Francia, Spagna, Regno Unito e altri stati, in Italia vengono mal visti alla pari dei paesi dell’ex blocco sovietico.
Anche sui diritti alle coppie di fatto omosessuali siamo indietro, dicono per colpa della Chiesa; diciamo per colpa dei legislatori più pronti a seguire i dettami vaticani che non quelli dei suoi cittadini.
Ora, il Parlamento Europeo lavorerà ad una direttiva che inviti tutti gli Stati membri ad approvare leggi di tutela per le comunità GLBT. Ma in Italia, credo, non accadrà nulla. I nostri legislatori, di destra o sinistra, a certe democrazie si fanno sordi e insensibili.

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Più che il razzismo poté l’omofobia

Siamo più razzisti o più omofobi? Odiamo di più gli stranieri, le persone dalla pelle diversa dalla nostra, o siamo più propensi all’odio verso i gay, le lesbiche, i/le transessuali, i bisessuali? La domanda se l’é posta il celeberrimo sito pinknews e riguarda non solo l’Italia ma l’Unione Europea, in tempi in cui anche da noi la caccia allo straniero, al “diverso” ha preso connotati sempre più allarmanti e in qualche modo anche pericolosi. Insomma, a guardarci per strada, noi siamo i buoni e tutto il resto sono i cattivi. La peggiore ipocrisia che poteva venire fuori è tutta sotto i nostri occhi e ci serve anche ad autoperdonarci delle nostre mille malefatte, spesso peggiori di quelle che imputiamo  agli stranieri.

Tornando a noi: siamo omofobi o più razzisti? Ahimé e ahinoi, pare che l’omofobia è più praticata del razzismo.

La British Psychological Society’s Division of Occupational Psychology inglese ha studiato un campione di 60 volontari che ha sottoposto ad alcuni test. Il risultato venuto fuori è stato particolarmente allarmante. Il 7 per cento si è dichiarato fortemente anti gay e un altro 3 per cento fortemente anti lesbica. Un ulteriore 35 per cento ha mostrato inclinazioni fortemente anti gay e un altro 41 per cento anti lesbica. Misurando il campione sul tema del razzismo, il 28 per cento del campione ha mostrato forti pregiudizi contro gli asiatici; il 25 per cento contro la gente di colore e il 18 per cento contro la gente del sud est asiatico. «Senza sminuire la gravità del pregiudizio – ha dichiarato il capo della ricerca, dottor Pete Jones – che esiste ancora nei confronti delle persone di varie etnie, i risultati dello studio ci suggeriscono che essere gay o lesbica oggi è come essere i “nuovi neri”, tanto sono vittime di pregiudizi».

I dati riguardano solamente la Gran Bretagna? Il mese scorso la Commissione Europea, ha segnalato che le discriminazioni su base sessuale sono fortemente radicate in molti paesi dell’Unione. La segnalazione è stata fatta dopo un sondaggio che ha investito 27 mila abitanti dell’Unione. Dopo quella razziale, l’omofobia occupava il secondo posto, particolarmente diffusa nei Paesi del Mediterraneo: Cipro, Grecia, Italia (72%), Portogallo, Francia. Tutti questi paesi sono andati oltre il 50 per cento. La Gran Bretagna è appena al di sotto della media tra i 27 stati membri dell’UE, mentre la Repubblica Ceca e la Bulgaria, paesi che molti pensano ad alto tasso di omofobia, si trovano invece agli ultimi posti di questa non poco esaltante classifica.

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